Con l'avvicinarsi del carnevale non resisto alla tentazione di cucinare i cenci di cui sono golosa da quando, bambina, li vedevo preparare da mia mamma. Con lei c'era sempre un'altra persona, una zia o la nonna: una tirava la pasta, li tagliava e li annodava, l'altra li friggeva immediatamente per non far seccare la pasta che altrimenti non si gonfia a dovere.
Io seguo la stessa regola e la ricetta è più o meno quella dell'artusi. Anche il tipo di nodo ha la sua importanza e non solo estetica.
Sono da provare.